PESCARA Corsa contro il tempo per far ripartire il servizio delle mense scolastiche dal prossimo ottobre, bloccato a causa dello scandalo dei 200 bambini finiti in ospedale a giugno con sintomi gastrointestinali dopo aver mangiato in alcuni refettori. L’amministrazione comunale ha già avviato le pratiche per procedere alla soluzione contrattuale con l’associazione temporanea d’impresa composta da Cir food e Bioristoro Italia. L’obiettivo è quello di affidare il servizio alla seconda ditta classificata nella gara d’appalto, evitando così tempi troppo lunghi per procedere ad un’altra gara d’appalto di livello europeo. La seconda in graduatoria è un’altra associazione temporanea d’impresa composta dalla Camst società cooperativa e da Csa Consorzio servizi abruzzese. Ma non è detto che questa accetti l’incarico, perché dovrebbe subentrare alle stesse condizioni economiche previste nel contratto che lega Cir food e Bioristoro Italia alle mense scolastiche del Comune fino al 2020. La situazione, dunque, appare alquanto complicata perché, tra l’altro, non è detto che Cir food e Bioristoro Italia accettino di uscire di scena con una risoluzione consensuale del contratto. Non è affatto escluso che possa sorgere un contenzioso dagli esiti incerti. Contenzioso che non farebbe altro che allungare i tempi per il riavvio del servizio. Gli uffici del Comune, comunque, stanno facendo il possibile per ridurre al minimo i tempi, ma il rischio che il prossimo anno scolastico possa partire con le mense chiuse è davvero alto. Inoltre, si deve tenere conto che c’è un’inchiesta giudiziaria in corso che ha portato al sequestro di tutti i centri di cottura al servizio delle mense scolastiche di Pescara. Sono quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura.
Fonte: Il Centro