Il Messaggero, Abruzzo – È virtualmente concluso il rapporto tra il Comune di Pescara e l’associazione di imprese Cir-Bioristoro, le due società coinvolte nello scandalo mense, i cui vertici sono stati indagati dalla procura per commercio di alimenti nocivi, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e lesioni personali. Ieri il sindaco Marco Alessandrini è andato spontaneamente in procura per essere ascoltato, in qualità di persona informata sui fatti, dal pm Anna Benigni che conduce l’inchiesta, in particolare proprio per aggiornare la procura sugli ultimi sviluppi della vicenda, sia dal punto di vista amministrativo sia dal punto di vista tecnico, se vogliamo.
«Siamo nelle condizioni di procedere – ha detto il sindaco – per trovare un nuovo soggetto gestore. Nelle scorse settimana abbiamo avuto diverse interlocuzioni con la Cir per trovare una ipotesi consensuale di risoluzione del rapporto. Ma anche se le posizioni sono ancora distanti la nostra decisione è già stata presa ed è anche partita la prima nota ufficiale che annuncia alle due società la nostra intenzione di risolvere il contratto per inadempimento da parte loro».
L’INADEMPIMENTO
La causa occasionale arriva da alcuni controlli interni fatti dal Comune sugli alimenti somministrati ai bambini, i cui risultati sono giunti soltanto pochi giorni fa e si riferiscono proprio, come avevamo anticipato, alla presenza di batteri coliformi nel formaggio che, al di là del nesso di causalità con l’intossicazione che ha colpito circa 300 bambini delle materne e delle elementari, costituisce per il Comune un inadempimento contrattuale. «Il 22 giugno scorso abbiamo ricevuto – precisa il sindaco Alessandrini – questo rapporto di prova nell’ambito di una serie di controlli interni fatti da noi. Controlli scaturiti dalla documentazione che ci ha fornito, in ritardo, la Cir il 12 giugno scorso: noi abbiamo rilevato una non conformità contrattuale e una tardività nell’inoltro di questa documentazione. Per cui gli uffici stanno procedendo in questi giorni ad ufficializzare la risoluzione del contratto alle ditte interessate».
È adesso soltanto una questione di cifre e di trovare un accordo, laddove possibile, con Cir-Bioristoro. Sul piatto della bilancia c’è comunque un notevole danno all’immagine subito dal Comune che impone la scelta di un nuovo gestore anche perché se dovessero restare le stesse ditte nessuno andrebbe più ad iscrivere i bambini nelle scuole comunali. Non solo, ma si parla anche di un mancato introito delle rette per oltre 500 mila euro che l’amministrazione non ha certo intenzione di andare a chiedere alle famiglie che sono parte lesa in questa scandalosa vicenda. Sul fronte delle indagini, la procura va avanti con lo studio epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità, con gli accertamenti in corso da parte dello Zooprofilattico di Teramo e anche con le sommarie informazioni di dirigenti e politici: il dirigente del settore Zuccarini è già stato sentito e nei prossimi giorni dovrebbe toccare all’assessore Giacomo Cuzzi.
Fonte – Il Messaggero Abruzzo