Facility Management e inclusione lavorativa: l’impresa sociale di Senza Veli sulla Lingua

Il facility management, spesso considerato un settore di nicchia, si sta rivelando una straordinaria leva per l’inclusione sociale grazie a iniziative come quella di “Senza Veli sulla Lingua“. L’associazione, impegnata da anni nella lotta contro la violenza di genere, offre attraverso il facility management, nuove opportunità lavorative alle donne che hanno vissuto esperienze drammatiche e sono in cerca di un lavoro e di riscatto. Attraverso l’impresa sociale FREEDOM POWER, Senza Veli sulla Lingua, dimostra che anche i settori più tradizionali possono diventare strumenti potenti per il cambiamento sociale.

Il cuore del progetto: FREEDOM POWER

FREEDOM POWER nasce dall’esperienza decennale di donne che hanno collaborato con “Senza Veli sulla Lingua”, un’associazione attiva dal 2013 nel contrasto alla violenza di genere. Il progetto si basa su quattro principi fondamentali per migliorare la condizione lavorativa delle donne e contrastare il patriarcato: rafforzare l’impegno delle donne nelle attività lavorative, ridurre la disparità salariale, migliorare la qualità del lavoro e riconoscere i ruoli e le funzioni delle donne.

Questi obiettivi sono il cuore dell’attività di FREEDOM POWER, che si propone di agire in modo concreto per cambiare le condizioni socio-economiche delle donne in difficoltà, vittime di violenza o in situazioni di vulnerabilità. L’impresa sociale, infatti, lavora per offrire una nuova opportunità a persone disoccupate di lungo periodo, donne con difficoltà, e altri soggetti svantaggiati.

Il settore del facility management in cui opera, comprende una vasta gamma di servizi come pulizia, manutenzione, gestione degli spazi e supporto logistico, e si presta particolarmente bene per creare opportunità di inclusione lavorativa. FREEDOM POWER ha scelto di investire in questo settore per aiutare le donne a trovare una via di uscita dalla violenza e dalla precarietà. Rafforzando il loro impegno lavorativo, l’associazione non solo offre un’occupazione, ma promuove anche la consapevolezza di autodeterminazione e l’indipendenza economica come antidoti alla violenza.

Le donne coinvolte nel progetto ricevono formazione professionale e supporto continuo, acquisendo competenze che le rendono più competitive nel mercato del lavoro. La riduzione delle disuguaglianze salariali e la valorizzazione dei ruoli femminili rappresentano un passo importante verso l’uguaglianza di genere, dimostrando come il lavoro possa davvero essere un fattore di emancipazione sociale. La riduzione del divario retributivo di genere, ad esempio, potrebbe portare a un aumento del prodotto interno lordo dello 0,1%, secondo diverse proiezioni, generando benefici non solo per le donne, ma per l’intera economia.

L’iniziativa di “Senza Veli sulla Lingua” e di FREEDOM POWER è un esempio potente di come il facility management possa diventare un veicolo per l’inclusione lavorativa e il cambiamento sociale. Dimostra che anche i settori tradizionalmente considerati marginali possono diventare strumenti di emancipazione e dignità. In un mondo che ha bisogno di modelli positivi e di speranza, FREEDOM POWER mostra come il lavoro possa essere molto più di una semplice fonte di reddito: può diventare il primo passo verso una vita nuova, libera da violenza e ingiustizie.