La Conferenza delle Regioni ha approvato lo stanziamento di 5 milioni di euro per aumentare il biologico nelle mense scolastiche. In sede di Conferenza Unificata, l’intesa ha deciso di ripartire il fondo destinando 4 milioni e 300mila euro per la riduzione dei costi a carico del servizio della mensa scolastica e utilizzando i restanti 700mila euro per realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole. Si tratta di una decisione attesa, che auspicabilmente darà una spinta alla sostenibilità, promuovendo i prodotti locali. Il Fondo promuoverà il consumo di prodotti biologici e sostenibili nelle scuole di ogni ordine e grado, con servizio di refezione scolastica: asili nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Il Fondo è assegnato a tutte le Regioni e Province Autonome, unica eccezione è la Regione Emilia-Romagna, per la quale il livello di informazione e promozione risulta già soddisfatto.
Già rilevata la soddisfazione dei produttori, che confermano una tendenza già a buon punto. Secondo Cyril Ristaul, produttore biologico al 100% certificato Demeter, “Le vendite al settore della ristorazione collettiva compensano quelle calanti ai supermercati” e in generale i prodotti bio avranno un futuro brillante. “Stiamo sicuramente assistendo a un calo delle vendite bio nei supermercati, a favore di prodotti locali o certificati HEV. Stiamo registrando una riduzione dei volumi acquistati. Ma, per le catene di negozi biologici specializzati, la situazione è completamente diversa. In questo caso, vediamo che il mercato si sta ancora sviluppando. Per l’80% degli operatori biologici con cui lavoro, le vendite sono aumentate del 3-4%, mentre tutti gli altri parlano di un calo. Siamo lontani dagli incrementi a due cifre che abbiamo visto in passato, ma le cose stanno migliorando e tendono a stabilizzarsi”, ha detto. Il calo è dovuto all’inflazione, ma “gli specialisti del biologico riescono a mantenere le loro cifre e a continuare a innovare, perché sono guidati dalle loro convinzioni e non dall’opportunismo”.