La Ristorazione Collettiva sta subendo una crisi senza precedenti

Il Tavolo Nazionale della Ristorazione si è riunito il 22 di giugno, presso il MISE, per cercare di affrontare concretamente il problema della crisi della ristorazione collettiva. Si richiede con urgenza un provvedimento legislativo.

Due giorni fa, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolta la seconda seduta del Tavolo Nazionale della Ristorazione con lo scopo di fare un punto della situazione sul settore della ristorazione che, a causa della pandemia di Covid-19 e il recente scoppio della guerra in Ucraina, si trova in ginocchio.
L’inflazione e il caroprezzi sono stati infatti una doccia fredda per le aziende del settore, che si sono ritrovate con un rincaro di oltre il 20% che pesano in maniera sostanziosa, dopo due anni difficili e bui.
La seduta è stata presieduta dal Viceministro Gilberto Pichetto Fratin alla presenza dell’Onorevole Martina Nardi, presidente della commissione attività produttive della Camera, e il Senatore Gianni Pietro Girotto, presidente della commissione Industria, commercio, turismo al Senato. In rappresentanza di ANIR Confindustria (Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva) hanno presenziato il Vicepresidente Massimo Piacenti e con il segretario Generale Paolo Valente.
Il vicepresidente Piacenti ci ha tenuto a ribadire “che in un momento così critico non ci si aspettava di vedersi negare, oltre la possibilità di rinegoziare i contratti in essere, anche la semplice revisione dei prezzi per l’erogazione dei servizi, così come previsto per i lavori pubblici nella nuova stesura del codice dei contratti, ci troviamo di fronte ad una ingiustificata discriminazione che rischia di essere un grave precedente per la normativa che interessa i contratti dei servizi.”
 È stato quindi chiesto con estrema urgenza e tempestività un provvedimento legislativo che renda obbligatoria la revisione dei prezzi nei contratti pubblici.
“Sono appena scaduti i termini per la presentazione delle domande di accesso al Fondo istituito per il settore della ristorazione collettiva. Tale Fondo, ancorché insufficiente, è stato salutato sin dall’inizio positivamente dalle imprese del settore e dagli stakeholders come un gesto di attenzione.  Tuttavia,  registriamo il mancato buon esito del fondo che nel meccanismo di computazione del contributo considera la decontribuzione del costo del lavoro per le imprese del sud come aiuto di stato, rientrante nel temporary framework , e quindi all’interno del criterio dei deminis, nonostante sia una misura  nata  per incentivare l’occupazione e il lavoro che invece viene ora considerata di natura economica e finanziaria, con la conseguenza che vedremo gran parte del fondo non arrivare alle aziende che hanno subito ingenti perdite, e che  in sintesi non avranno avuto nessuna risorsa finanziaria di auto sostegno o ristoro che sia, credo in questo unico caso nazionale. Una situazione a cui va posto rimedio tramite un provvedimento urgente che stabilisca che tutte le risorse del Fondo restino nel settore, così come stabilito dal legislatore e che includa una deroga al “de minimis”, così come fatto in analoghe situazioni.” ha concluso il Vicepresidente Massimo Piacenti.
Il tavolo ha proseguito affrontando altri temi come il sistema del credito finanziario alle imprese nella fase di ripresa e la grave situazione che sta determinando la crisi idrica. L’intera discussione sarà oggetto di considerazione da parte del Ministero e del Parlamento.