“Lavoriamo con il 40% in meno di organico – lamenta Paolo Rossi, albergatore e presidente di Federalberghi Brescia -. La situazione è talmente critica che alcune strutture la scorsa estate non sono riuscite a riaprire per questo motivo, hanno ridotto i coperti e chiuso interi piani”. Il collega Alessandro Fantini, titolare di un hotel e vicepresidente vicario del sodalizio, conferma le difficoltà: «Mi serviva una receptionist a tempo indeterminato e mi sono affidato a un portale universitario per trovarla: ho inviato 60 richieste e non ho ottenuto nemmeno una risposta”.
È questa la reale situazione post-pandemia di ristoranti e hotel, che nonostante la ripartenza non sono in grado di riprendere a pieni ritmi per mancanza di personale. Le cause del gap tra domanda e offerta sono molteplici:
- I lavoratori stagionali che vengono dall’estero, con la pandemia covid-19, sono tornati nei loro paesi di origine e al momento non cennano ancora a tornare in Italia.
- Gli italiani considerano gli stipendi nella ristorazione e nell’hotellerie troppo bassi comparati alle ore, l’impegno e la dedizione richieste dal settore. Vengono preferite altre soluzioni come le nuove agevolazioni fiscali quali il reddito di cittadinanza, alla quale molte figure professionali del settore si sono appellate e a cui non sembrano voler rinunciare.
- I giovani studenti dell’indirizzo alberghiero, una volta finita la scuola, decidono di seguire percorsi secondo loro più qualificanti. Tra i mestieri più gettonati al momento c’è la figura dello chef.
Secondo i ristoratori e gli albergatori la soluzione sarebbe quella di offrire stipendi più alti e contratti indeterminati e più sicuri, ma al momento gli imprenditori non sono fiscalmente agevolati per questo tipo di soluzioni. “Gli imprenditori dovrebbero essere messi nelle condizioni di assumere più personale, di offrire stipendi più alti e di proporre turni meno pesanti. Noi, a scuola, facciamo il possibile: al Mantegna, ad esempio, è attivo un nuovo corso serale triennale che consente di ottenere un diploma nell’enogastronomia” – spiega Marco Martinelli, docente dell’alberghiero Mantegna.
Con la nuova l’introduzione del Bonus Terme che agevolerà i turisti ad andare nelle strutture alberghiere con fonti e piscine termali molte strutture hanno annunciato di stare cercando personale.
Al momento l’agenzia per il lavoro Orienta cerca 150 figure professionali in tutta Italia per conto di importanti e prestigiose strutture turistiche di categoria superior 4 e 5 stelle della sponda Veronese del Lago di Garda, da inserire per la stagione 2022. Si tratta di una stagione e di un periodo lavorativo stagionale di nove mesi, da febbraio a novembre.
Anche Terme di Sirmione è alla ricerca di personale, 50 figure da inserire già nei mesi invernali, nelle proprie strutture: hotel, ristoranti, spa, centri termali e uffici con un mix di contratti di apprendistato, stagionali e a tempo indeterminato.
Nel Centro Italia, nel litorale laziale anche l’Oasi di Kufra Hotel è in cerca di figure professionali specializzate. “Ricerchiamo un 20-30 persone da impiegare in cucina, maitre, chef, addetti al ricevimento front Office e back office”, racconta Simone Ponziani, general manager della struttura.