Approfondiamo il tema della riapertura delle mense scolastiche a Messina, che aveva suscitato non poche polemiche, in particolare i dubbi di alcuni virologi e medici preoccupati per i rischi epidemici connessi. Qualche giorno fa era stata data dalla stampa la notizia della imminente riapertura, ma le cose non parrebbero stare proprio così.
Ne parliamo con il segretario generale locale di FLC CGIL Pietro Patti. FLC CGIL è il sindacato che riunisce i lavoratori della conoscenza, i docenti insomma. Gli abbiamo chiesto anche in merito all’idea del nuovo Ministro Patrizio Bianchi di far recuperare in Estate le eventuali ore di programma perse.
Come vedete la riapertura delle mense scolastiche?
“Le mense devono riaprire, ma non perché lo dice o lo chiede FLC CGIL. I decreti emergenziali e il Comitato Tecnico Scientifico nazionale stabiliscono che se è disposta la riapertura delle scuole, si deve garantire anche il servizio mensa. Non siamo noi che stabiliamo i livelli di sicurezza delle scuole, lo fanno gli enti locali. Ma se decidono di aprire, devono garantire anche la mensa.
Il vero problema è che ad oggi non è stato aperto nulla. C’è un nuovo bando da indire per appaltare il servizio mensa, perché il precedente appalto è scaduto. Ma come ha detto lo stesso Assessore Tringali, ci vorrebbe molto tempo, minimo 3 mesi, per espletare tutte le procedure. Ma ai bambini la mensa serve ora! A tutt’ora non ci sono state date risposte, noi avevamo chiesto la proroga del bando precedente per iniziare subito”.
Ci sono spazi adeguati e areazione?
“Ci sono già gli spazi mensa creati appositamente. I bambini durante la ricreazione, quando non c’è la mensa, tolgono la mascherina e fanno il pranzo comunque… il rischio esiste tanto lì, come in mensa…”.
Sulla scuola da fare in Estate per recuperare il programma scolastico, invece, che ne pensate?
“Che per noi non esiste! Neanche se si dovesse fare a Giugno. Sono i docenti a dire chi e se si deve recuperare. Ad oggi i docenti hanno già un’idea in merito. Non può essere imposto dall’alto se è da farsi o no. Il Governo può indicare delle tempistiche di massima, ma poi decidono i docenti che hanno il polso della situazione. Tra l’altro si parla di recuperare alle elementari, che è proprio laddove invece si è fatta più didattica in presenza, non delle superiori che forse ne hanno bisogno. Ma va detto, i docenti hanno lavorato, la dad, come forma di apprendimento, ha funzionato. I problemi sono altri”.
Quali?
“Abbiamo perso per i bambini importantissimi momenti di socializzazione all’aperto, i bambini e i ragazzi hanno bisogno di aria aperta e di relazionarsi tra loro. E mancano le infrastrutture: il 70%/80% delle scuole messinesi non ha una linea internet adeguata alla dad, la maggior parte sono ancora rimasti all’ADSL. Abbiamo bisogno semmai dei fondi statali per modernizzare gli strumenti necessari e quindi garantire il servizio”.
E se si deve recuperare, turni pomeridiani o Settembre?
“Si può fare già da adesso, piuttosto che attendere Giugno. I turni pomeridiani per i progetti di recupero non sono una novità, sono sempre esistiti. Il problema è un altro, non ci sono i fondi. In passato i progetti IDEI, che avevano questo scopo, sono stati sospesi per questo motivo. Noi diciamo, il Ministero metta i fondi, perché i docenti vanno pagati e le strutture mantenute, e allora il recupero si potrà fare”.
Fonte: messinaora.it