Appalti pubblici, cresce spesa ma cala domanda enti locali

Cna, in ultimo trimestre 2020 bandite 232 gare per 515 milioni.

Cresce in Sardegna la spesa per gli appalti pubblici, ma cala ancora la domanda degli enti locali e con essa i piccoli e medio-piccoli appalti appannaggio delle imprese isolane. Nell’ultimo trimestre del 2020, con 232 gare promosse per un valore a base di gara di 515 milioni, il mercato regionale dei bandi di gara per lavori pubblici ha superato i livelli dei tre trimestri precedenti.

Complessivamente nel 2020 il numero di bandi di gara promossi nell’isola si è attestato su 826 interventi, per una cifra a base di gara pari a 1,4 miliardi, pari a una riduzione dell’8% del numero e ad un incremento del 50% della spesa. Si tratta – come evidenzia l’ultima rilevazione del Centro Studi della Cna Sardegna – di un risultato che consolida il trend espansivo dell’indicatore economico osservato nel corso del primo e terzo trimestre dell’anno (in atto già dal 2019 grazie alle maxi-gare Consip per affidare i servizi di facility management dei grandi immobili in uso alle pubbliche amministrazioni) e attenua il trend recessivo della domanda. “Il 2021 può rappresentare l’anno di svolta e della ripresa per l’intera filiera delle Costruzioni se la concentrazione delle risorse attese sul fronte delle infrastrutture strategiche per il tramite dei fondi strutturali europei, del Recovery Plan e dello stimolo al mercato del Superbonus verranno accompagnati da un’opera di revisione e semplificazione della legislazione e da un recupero di efficienza della P.A. – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni -. Sul fronte dei bandi di gara il carattere determinante del mercato nel corso del 2020 è stata la concentrazione della spesa in capo ad alcuni soggetti come Anas (a marzo, novembre e dicembre), Ferrovie Italiane, e Abbanoa (a febbraio 2020) che hanno prediletto nello scorso anno importanti progetti di manutenzione e gestione della rete infrastrutturale esistente. Una caratteristica che ha riguardato, su scala più contenuta, anche i principali soggetti competenti in ambito di opere pubbliche a carattere locale. A questa concentrazione delle risorse corrisponde però una riduzione della domanda che riguarda i principali enti locali rispetto al 2019, in particolare di Aziende Speciali e Comuni.

Diversamente, le imprese nazionali che gestiscono la rete stradale e ferroviaria hanno fatto crescere anche il numero delle opportunità”.

Fonte: Ansa.it