21/11/2019, MILANO – Tecnologia di ultima generazione per aiutare il facility management, che può e deve contare sulla realtà aumentata e sulla realtà virtuale oggi disponibile, come pure su tecnologie indossabili e biometriche per cambiare l’approccio d’intervento, ad esempio, nella gestione degli edifici.
Le analisi di mercato hanno visto consolidarsi le soluzioni di realtà aumentata e virtuale: secondo un’indagine di Capgemini, l’82% delle aziende che attualmente utilizza queste due tecnologie dichiara di avere riscontrato benefici pari o superiori alle proprie attese. Il report – che ha coinvolto 700 dirigenti di aziende attive nell’automotive, nel manifatturiero e nel mondo utility – sottolinea che il 50% delle imprese che non hanno ancora implementato soluzioni di realtà aumentata e virtuale, ha in programma di iniziare a esplorare il loro potenziale all’interno delle proprie attività entro il 2021. Perché? Ma perché si calcola apporti un aumento fino al 40% nella produttività, riducendo i tempi di produzione del 25%. Non male.
Nello specifico, la realtà aumentata è in grado di migliorare il campo visivo con informazioni digitali in tempo reale sull’impianto, e di intervenire in modo preciso, riducendo, ad esempio, gli errori umani e i tempi di esecuzione, come anche i guasti. Tutte le attività di manutenzione possono essere informatizzate grazie a dispositivi mobile con telecamere digitali, garantendo informazioni puntuali.
Si può utilizzare la realtà aumentata per visualizzare uno spazio, e sovrapporre informazioni virtuali su di esso utilizzando uno smartphone, un laptop, un tablet o un altro dispositivo mobile con una fotocamera.
Dal canto suo, invece, la realtà virtuale rende possibile creare immagini realistiche e tridimensionali dell’ambiente costruito. Gli utenti possono interagire con gli ambienti simulati come se fossero reali, con semplici strumenti audio-video come cuffie, smartphone o software specifici. Il plus è che l’esperienza è immersiva e coinvolge totalmente chi la adotta in un’esperienza interattiva: pari alla realtà, ma possibili con maggiore frequenza e precisione.
Ma le soluzioni per i facility manager non finiscono qui. Dal riconoscimento facciale, all’attivazione vocale, per arrivare ai sensori oculari, la gestione dell’edificio intelligente è sempre più diffusa.Grazie alla tecnologia biometrica, poi, si può verificare l’identità di una persona in base alle sue caratteristiche uniche (come le impronte digitali, le impronte delle mani o la struttura facciale).
La tecnologia indossabile, può infine essere adottata per elevare le misure di sicurezza, oppure nuovamente autenticare l’identità, garantire l’accesso ad aree riservate e raccogliere e analizzare dati all’interno dell’ambiente costruito.
L’innovazione in campo facility management non si ferma qui. Il settore – in forte espansione – è un fiorire anche di start up vincenti. Un esempio su tutti Supplean: piattaforma B2B per connettere domanda e offerta nel mercato del Facility Management. https://www.fortuneita.com/2019/11/04/web-summit-chi-sono-e-cosa-fanno-le-startup-italiane-presenti/
Assieme a Edward Snowden e la commissaria Ue per la concorrenza Margrethe Vestager, a Katherine Maher di Wikipedia e Guo Ping di Huawei, di recente a Lisbona ha partecipato alla decima edizione del Web Summit – mecca degli startupper – una azienda udinese nata dall’idea di tre giovani imprenditori per offrire una guida smart al mondo del Facility Management, permettendo di individuare facilmente e in fretta i servizi aziendali che servono a rendere l’ambiente di lavoro più confortevole, produttivo e a misura d’uomo. Supplean ha una innovativa piattaforma digitale B2B, che sembra avere tutte le carte in regola per diventare presto un punto di riferimento per le figure decisionali aziendali in un’ampia serie di situazioni e posizioni: dal Facility Manager al responsabile ufficio acquisti, passando per il direttore delle risorse umane sino al Marketing Manager.