MILANO – Prestigioso riconoscimento umanitario internazionale per Sodexo Italia: il Comitato di Assegnazione dell’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha attribuito all’azienda leader nell’ambito della qualità della vita il logo “Welcome Working for refugee integration” come riconoscimento del rilevante impegno dimostrato nel 2018 nella promozione di programmi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati.
Il progetto, sostenuto da Ministero del Lavoro, Ministero degli Interni e Confindustria, prevede l’assegnazione annuale del logo alle imprese che si distinguono per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale, o per aver favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale. Sodexo si è distinta per l’adesione al progetto “Employability and Social Integration of Refugees and Asylum Seekers” grazie al quale, in collaborazione con Croce Rossa Milano, ha fatto sperimentare l’esperienza della ricerca del lavoro a 12 rifugiati politici di età compresa tra i 19 e i 30 anni, inserendoli come addetti ai servizi di ristorazione nelle sue cucine. Ma non è tutto. Progetti simili sono stati condotti in partnership con EBITer Milano ed EBTpe Milano, e con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, mettendo a disposizione corsi di italiano per stranieri. La cerimonia di conferimento del logo da parte dell’UNHCR si svolgerà il 21 marzo a Milano presso la sede di Assolombarda. La diversità e l’inclusione hanno da sempre rappresentato per Sodexo un’opportunità e una leva per migliorare le proprie performance. In Italia questa politica si è concretizzata nel 2009 con l’adesione a Sodalitas, con la firma della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul lavoro, e con l’inizio di una partnership con Comune di Milano e A&I in progetti di tirocini e borse lavoro per la riqualificazione e l’inserimento lavorativo di cittadini stranieri rifugiati politici. “Il riconoscimento da parte dell’UNHCR rappresenta un importante risultato per i nostri obiettivi di Diversità & Inclusione, ambito che riteniamo di importanza strategica per lo sviluppo di una cultura che incida positivamente sulla gestione e la crescita delle persone, della nostra azienda, e delle aziende con le quali collaboriamo ogni giorno – ha spiegato Nadia Bertaggia, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Sodexo Italia – Crediamo inoltre che inserire tra i nostri punti di forza quello di favorire l’integrazione socio-lavorativa di migranti, persone rifugiate e richiedenti asilo, agevolando la loro inclusione nel mercato del lavoro e nella società, sia un ottimo strumento per accedere a nuovi talenti presenti sul mercato e, allo stesso tempo, per contribuire alla creazione di una cultura d’inclusione, rendendoci sempre più simili alle comunità che serviamo ogni giorno”. Per lo sviluppo di una cultura che rispetti le differenze, valorizzando le idee, le esperienze e i singoli talenti, Sodexo ha individuato cinque ambiti di attività su cui creare attivamente una politica di diversità e inclusione. In particolare, l’azienda si impegna nello sviluppo di una cultura rivolta all’inclusione di differenze: generazionali, di genere, di disabilità, culturali e di orientamento sessuale. Oltre allo sviluppo del progetto ESIRAS, l’azienda ha realizzato e partecipato attivamente a numerose iniziative sociali come #Loveyourself, progetto in collaborazione con Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, per il reinserimento nel mercato del lavoro di donne che hanno subito abusi e hanno avuto il coraggio di denunciare, la “Campagna del Fiocco Bianco” per sensibilizzare la lotta alla violenza sulle donne, e il conferimento del primo premio nel 2011 per la categoria “Migliore iniziativa a sostegno del valore della Persona e del Lavoro” dei Sodalitas Social Awards con il Progetto “La disabilità fa team”, in partnership con il Comune di Morbegno, iniziativa che ha previsto l’inserimento di 12 disabili nell’appalto. Ma non è tutto. Sodexo ha anche partecipato alla realizzazione di “Job Station”, progetto in collaborazione con Fondazione Accenture, che ha visto l’assunzione di un disabile psichico, prima da remoto e successivamente in sede, e allo sviluppo di un’iniziativa finalizzata all’inserimento nel mondo lavorativo di alcuni detenuti nell’istituto penitenziario minorile di Acireale.
Fonte: informazione.it