Mensa scuola: A Civitanova torna Pappa Fish, pesce fresco locale

CIVITANOVA – Torna a Civitanova il progetto Pappa fish, un modo per far scoprire ai bimbi i prodotti ittici locali.

L’INIZIATIVA
Il mare in classe e sul piatto: torna a Civitanova Marche il progetto “Pappa fish, Mangia bene, cresci sano come un pesce”, promosso dalla Regione Marche e finanziato al 70% con fondi statali, regionali ed europei, che ha la finalità di portare il pesce fresco locale nelle mense scolastiche per far scoprire ai bambini sapori nuovi in salute e far conoscere le tipologie ittiche del mare Adriatico e il loro valore nutritivo. Quest’anno il progetto vede la compartecipazione del 30% a carico Comune di Civitanova e il patrocinio della Fondazione Umberto Veronesi. L’iniziativa è stata illustrata ieri mattina, in conferenza stampa, dall’assessore all’Istruzione Barbara Capponi e da Barbara Zambuchini P.I.S. (Partner In Service srl) che si occupa della parte didattica del progetto, Sara Benigni della San Benedetto srl che fornirà il prodotto pescato nel mare Adriatico, Massimo Santini della All Food, ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica che preparerà gli alimenti e dal funzionario comunale Luca Macellari.

LO SCOPO
Lo scopo del progetto, che coinvolgerà a Civitanova gli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie, è quello di incentivare un’alimentazione corretta nelle scolaresche e contemporaneamente valorizzare il mare, i suoi prodotti e la tradizione marinara e, parallelamente, anche il prodotto allevato nella nostra Regione. È noto a tutti, infatti, quanto il pesce fresco sia indispensabile in un’alimentazione sana ed equilibrata e sia tra gli alimenti maggiormente consigliati per le sue notevoli proprietà nutrizionali e per i benefici che apporta all’organismo. «Oltre alla somministrazione del pesce fresco locale nelle mense ha riferito la responsabile del progetto, biologa nutrizionista Barbara Zambuchini – si svilupperà a scuola un percorso di sensibilizzazione, svolto con la preziosa collaborazione dei docenti e del personale qualificato del Centro Cea Ambiente e Mare e Partners in Service srls. L’adesione all’azione educativa e formativa è facoltativa per gli istituti comprensivi della città».
Nelle mense scolastiche dunque arriveranno da questa settimana, ogni venerdì, fino al 12 aprile, nove somministrazioni di pesce fresco proveniente da marinerie locali, affiancati da un’azione educativa, che consiste nel preparare ed accompagnare gli alunni al consumo del prodotto ittico, per contribuire all’introduzione del consumo di pesce nelle abitudini alimentari del bambino, trasmettere i principi di un sano stile di vita e di un corretto rapporto con il cibo. L’azione educativa è strutturata in maniera tale da consentirne la fruizione in maniera adeguata alle fasce di età coinvolte. «Siamo orgogliosi di aver vinto il bando della Regione che ci consente di approfondire un tema a noi caro e condiviso con i genitori come quello della corretta alimentazione ha detto l’assessore Capponi. Questo progetto è tanto più importante in una città di mare come la nostra dove i bambini vivono a contatto con il mare e avranno l’occasione, oltre che di gustare le pietanze, di conoscere anche i nomi dei pesci, la loro stagionalità e le varie caratteristiche, in maniera giocosa naturalmente. Abbiamo messo volentieri un contributo proprio per le diverse valenze insite, che toccano sia la salute e la nutrizione ma che sono anche educative e formative». Alici, suri, moli, sgombri, vongole, pannocchie e totani, ma anche trota salmonata e fario: sono solo alcune delle tipologie di pesci e molluschi che, interpretate in ricette appetitose, arriveranno sulla tavola degli alunni a seconda della disponibilità e della stagione. «La mensa scolastica ha spiegato Sara Benigni – non è solo il luogo in cui nutrire i bambini, ma un momento essenziale per educarli alla sana alimentazione: così, insieme al pesce fresco, potranno nutrirsi anche di capacità e competenze per essere protagonisti attivi delle proprie conoscenze, esperienze e scelte di consumo».

Fonte: Corriere Adriatico – Articolo di Lolita Falconi