NOVARA – Il Comune di Novara si impegna ad accogliere le proposte culinarie dei genitori e di girarle alla ditta Dussmann per fare in modo che i bambini non lascino il cibo sul piatto e apprezzino con un pizzico di creatività tutti i pasti.
dussmannÈ l’accordo con cui si è chiusa lunedì sera una affollata Commissione mense: nei prossimi dieci giorni i genitori proporranno al Comune, che quindi le girerà alla ditta Dussmann, nuove idee da mettere nei 5 mila vassoi dei refettori scolastici di Novara. Ma qualcuno chiede proprio un’alternativa netta: sono state raccolte 70 firme per dare il via libera al pasto portato da casa.
Era la prima volta che si riuniva la commissione in questo anno scolastico ed era anche il debutto dell’assessore Valentina Graziosi, nominata a giugno al settore dell’Istruzione: «Ho ricevuto diverse segnalazioni, via mail e per telefono, sulla quantità e la qualità del cibo proposto e ho voluto provare di persona visitando in sette giorni differenti, senza avvisare, alcune delle 39 mense. Sono, appunto, mense e quindi non si può trovare quello che si mangia a casa o al ristorante ma rassicuro tutti sul fatto che non ci sono problemi di salubrità degli alimenti. Ho visto bambini consumare sempre i primi piatti e amare di meno i secondi su cui c’è qualche difficoltà: alcuni vengono lasciati senza neanche essere assaggiati».
Ad esempio «Spongebob», la frittata soprannominata come il protagonista del cartone animato, o il pesce: «Invito i genitori a proporre ricette diverse che noi gireremo alla ditta Dussman e all’Asl – ha concluso Graziosi -. L’obiettivo del Comune è nutrire bene i bambini, non ci piace vedere tanto cibo buttato via». E alle mamme che riferivano di un colore verdastro del formaggio sulla pasta o tracce di muffa sotto la pizza l’assessore ha chiesto di documentare i disservizi per poi contestarli: «Dite ai bambini di portare i piatti alle maestre perché scattino una foto».
Il problema sollevato da un gruppo di genitori della primaria Bollini riguarda anche i turni della mensa: «Prima erano tre, adesso sono quattro. Così alcuni mangiano il pranzo freddo perché viene servito in fretta mentre gli ultimi trovano i tavoli sporchi perché le operatrici non fanno in tempo a pulire». E proprio dall’istituto comprensivo Duca d’Aosta e dal Bottacchi sono partite le petizioni per poter consumare a scuola il pasto preparato a casa: «Il servizio mensa è facoltativo ma il Comune ci deve dare un’alternativa – ha detto una mamma -. Ora l’unica possibilità è andare a prendere il bambino, farlo mangiare e riportarlo il pomeriggio. Ma chi lavora non ha la possibilità di farlo». Le ha risposto direttamente la dirigente della Duca d’Aosta, Ornella Porzio, presente con la collega Laura Panziera: «Le difficoltà non sono poche. È necessario riservare uno spazio nel refettorio ai bambini che portano il panino, per una questione di responsabilità legale; inoltre va individuata un’insegnante che li segua, radunandoli tutti in un turno unico. Prima di prendere una decisione, voglio pensarci bene perché la responsabilità della scuola è sulle mie spalle».
(La Stampa, Novara)