Il big del Facility management Dussmann continua la sua crescita in Italia grazie alle gare Consip e punta su musei e teatri.
Dussmann cresce con le gare Consip e punta su musei e teatri
Diversificazione dei settori: è questa la parola chiave che ha contraddistinto lo sviluppo negli ultimi 10 anni della stazione appaltante Consip che, dal bandire gare di appalto dedicate esclusivamente a servizi per uffici della pubblica amministrazione, ha allargato sempre di più i settori in cui opera fino a coprire tutti gli ambiti legati alla vita pubblica: caserme, musei, sistema sanitario nazionale, immobili della pubblica amministrazione e uffici statali. Dussmann, leader mondiale nella fornitura di servizi integrati nel settore sanitario e ospedaliero, aziendale, scolastico, dell’assistenza alla terza età, militare e dei trasporti, che da sempre adotta la strategia della differenziazione del proprio business, ha seguito le orme del mercato. Dussmann, infatti, acquisendo competenze via via maggiori nell’ambito del facility management, dal 2014 è riuscita a entrare con successo anche in questi segmenti di mercato. Una realtà da 2,7 miliardi di euro di fatturato di cui 798 milioni realizzati in Italia dove conta 23.500 dipendenti. La società, presente in tutte le regioni italiane, nel 2015 ha creato una divisione con l’intento di occuparsi di contratti appaltati dalla Consip. Negli anni il gruppo ha vinto 4 lotti per il facility management degli uffici statali, 4 lotti per le pulizie del Servizio sanitario nazionale e 4 lotti per i luoghi di cultura.
Dall’Accademia della Crusca al Teatro Regio di Torino
Nel 2021-2022 Dussmann Italy si è aggiudicata anche gli accordi quadro per i grandi immobili e i grandi uffici. “Si tratta di immobili sparsi in tutta Italia” sottolinea Roberto Di Napoli, direttore operazioni Consip di Dussmann Italy. “In Sicilia, per esempio, seguiamo l’Università di Catania, ma anche i tribunali. Nel settore dei musei e della cultura operiamo anche in strutture di piccole dimensioni, ma di grande pregio. Per esempio, il Museo della Magna Grecia a Taranto e ora anche nelle strutture della Regione Toscana, così come all’Accademia della Crusca e al Teatro Regio di Torino”.
Si tratta di un business importante, pari al 13% del fatturato di Dussmann Italy, che si affianca a quello della ristorazione collettiva, delle manutenzioni e della sanificazione. Il mercato dei servizi di facility management sta guardando, inoltre, al nuovo Codice degli appalti che riguarda il mondo dei lavori, dei servizi e delle forniture.
Il nodo del Codice degli Appalti
“Va analizzato bene”, continua Di Napoli. Il nuovo Codice degli Appalti è stato scritto pensando soprattutto al mondo dei lavori e delle costruzioni, che ha determinate caratteristiche che non sono sempre equiparabili a quello dei servizi. Si prenda per esempio il tema della revisione dei prezzi, in merito alla quale il nuovo Codice degli Appalti non opera alcun distinguo. Tuttavia, mentre un appalto di lavori ha una durata breve e circoscritta, un appalto di servizi si sviluppa su più anni di attività, rendendo così difficile comprendere le modalità di applicazione della revisione dei prezzi. Nonostante i due anni di Covid e poi il blocco delle gare nella Pubblica amministrazione
“Dussmann Italia ha reagito bene alle difficoltà, mantenendo il personale e assicurando loro una copertura sanitaria aggiuntiva. Ora auspichiamo che il governo emani una legge specifica che tenga in considerazione la complessità del mondo dei servizi, dipanando così i dubbi interpretativi degli operatori del settore relativi al nuovo Codice degli Appalti”.
Tratto da: Veritaeaffari.it- Quotidiano indipendente fondato e diretto da Maurizio Belpietro