A un anno di distanza si rivela falsa l’accusa mossa contro l’azienda responsabile del servizio mensa dell’Azienda Ospedaliera di Grugliasco (TO) di aver servito un piatto di arrosto in cui erano presenti dei vermi. Si trattava del grasso della stessa carne.
A poco più di un anno di distanza si rivela falsa l’accusa mossa contro Dussmann Italy – azienda responsabile del servizio mensa dell’Azienda Ospedaliera di Grugliasco (TO) – di aver servito un piatto di arrosto in cui erano presenti dei vermi. Si trattava di frammenti di grasso provenienti della stessa carne.
È notizia di questi giorni la decisione delle grandi piattaforme online, che possiedono una sorta di oligopolio informativo in tutto il mondo, di lanciare quella che può essere considerata una sfida definitiva alla cosiddetta lotta contro la “disinformazione”: Google e YouTube hanno annunciato, infatti, una sovvenzione di 13,2 milioni di dollari per l’International Fact-Checking Network (IFCN) – Rete internazionale per la verifica dei fatti – che riunisce la comunità di “controllori dei fatti” (fact-checker) in tutto il mondo, promossa e gestita da Poyntner, scuola di giornalismo no-profit con sede a St. Petersburg in Florida. La rete era già stata lanciata nel 2015 e ora riceverà il determinante contributo dei giganti del web. Obiettivo di quest’ultimi è finanziare un nuovo Global Fact Check Fund per supportare la loro rete di 135 organizzazioni di fact-checking in 65 nazioni che coprono oltre ottanta lingue. Si tratta del contributo più grande di Google e YouTube per il «controllo dei fatti».
L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di controllo dell’informazione già avviata anche dalla Commissione europea l’estate scorsa con la pubblicazione un nuovo codice di condotta contro la disinformazione, sottoscritto, tra gli altri, proprio dalle Big Tech.
Vittima della disinformazione è spesso anche il settore del Facility Management, che operando all’interno delle aziende e offrendo servizi anche a categorie fragili – negli ospedali o nelle scuole – è spesso vittima dell’eccesso di zelo a tutela di queste ultime e di errori di giudizio che portano con sé conseguenze importanti. In questo caso specifico l’azienda è Dussmann Service.
Nel novembre del 2021 il sig. Gerardo Scotellaro, sindacalista della FP CGIL di Torino, muove forti accuse nei confronti di Dussmann Italy, incolpandola di aver servito all’interno della mensa del 112 e 118 dell’Azienda Ospedaliera di Grugliasco (TO) un piatto di arrosto in cui erano presenti dei vermi. Le sue insinuazioni, pubblicate sulle pagine di Repubblica Torino e Corriere Torino, ottengono un clamore notevole con conseguenze molto negative per l’immagine dell’azienda e la sua reputazione.
A poco più di un anno di distanza le analisi di laboratorio – effettuate dalla Camera di Commercio di Torino – smentiscono totalmente le accuse che si rivelano quindi essere del tutto infondate. Non si trattava affatto di un corpo estraneo bensì i vermi in questione non erano altro che frammenti di grasso provenienti dallo stesso arrosto.
Il sig. Gerardo Scotellaro – in merito alle proprie affermazioni sul sito La Repubblica Torino.it in data 16 novembre 2021 nell’articolo intitolato “Vermi nell’arrosto ai dipendenti della centrale di emergenza 112: si accende la protesta” e suoi quotidiani la Repubblica edizione Torino in data 17 novembre 2021 nell’articolo intitolato “Arrosto coi vermi nella mensa del 112. Protesta nella centrale dell’emergenza” e Corriere della Sera edizione Torino in data 17 novembre 2021 nell’articolo intitolato “Vermi nel pasto in mensa” – tra ieri e oggi ha pubblicato una smentita ufficiale sia su Repubblica Torino che su Corriere Torino unita a pubbliche scuse per le incaute affermazioni a suo tempo erroneamente proferite in merito alla vicenda riportate dalla stampa.
Si è quindi conclusa questa spiacevole vicenda a favore di Dussmann Italy, che ha voluto sottolineare come tutti i servizi di ristorazione offerti seguano rigidi protocolli in grado di garantire la massima qualità e sicurezza dei pasti: dalla scelta e selezione delle materie prime, alla loro cottura/preparazione fino alla consegna finale.
Tuttavia, il monito e l’attenzione nei confronti di un’informazione frettolosa e non verificata deve rimanere alto perché gli strascichi che porta con sé sono maggiori di quanto si possa immaginare.