Dussmann Service, società di Facility Management presente in 22 paesi con un fatturato di 2,2 miliardi, racconta ad Economy la sua strategia di voler implementare sempre di più il sistema del “Km 0”.
Questa scelta è stata una sfida per il colosso della ristorazione che ha dovuto stravolgere completamente il proprio processo logistico a favore di una logistica basata su micro-forniture territoriali rivolgendosi, per ogni realtà in cui Dussmann è presente, ai piccoli produttori locali.
Grazie a questa scelta vengono garantiti agli utenti delle mense dei pasti sani, bilanciati e gustosi nel pieno rispetto dell’ambiente. Ogni centro produttivo di pasti Dussmann è certificato per garantire la conformità dei prodotti e in ogni appalto sono presenti sul posto laureati in agraria, tecnologie alimentari e dietisti che possano controllare in prima persona le attività dei centri.
L’amministratore delegato di Dussmann Service Italia, Renato Spotti, si è aperto in un’intervista ad Economy raccontando delle difficoltà che le aziende di facility management stanno affrontando, sia a causa della pandemia che del rincaro dei prezzi dell’energia e dei carburanti.
“Purtroppo, nel 2020 l’impatto è stato devastante per la prolungata chiusura completa di oltre tre mesi delle scuole, con un forte impatto sui conti di fine anno. Impatto che c’è stato, ma in misura minore nel 2021.” Racconta. Le società di ristorazione collettiva dovranno inoltre cercare di convivere e modernizzarsi verso un mondo in cui le aziende diventeranno sempre più ibride e lo smart working farà parte della normalità.
Per quanto riguarda il rincaro dei prezzi, invece, “rispetto a quanto preventivato in autunno c’è un aumento del 70% e non si intravedono possibilità di recupero. Poi sulla logistica e le derrate alimentari incidono in modo pesante i costi di trasporto, con un prezzo del carburante che non abbiamo mai visto prima. Anche perché gli appalti pubblici non prevedono un meccanismo automatico di revisione dei prezzi, il rincaro, quindi, è tutto a carico nostro. Purtroppo, i segnali che arrivano dal governo sono finora negativi: non ci si rende conto di quanto il problema sia diventato drammatico per tutta la categoria.”
A controbilanciare però sulle perdite di Dussmann è stato il settore dell’igienizzazione e della pulizia che durante e dopo la pandemia è diventato in alcuni settori, come per esempio quello sanitario, un servizio essenziale da non sottovalutare.
Nonostante le difficolta nel 2022 Dussmann ha previsto di investire circa 20 milioni di euro in nuove strutture per la produzione di pasti e, in collaborazione con Steritalia, per la produzione di impianti di sterilizzazione. Per il futuro è stato preventivato anche l’incremento del numero delle filiali territoriali che allo stato attuale sono 5 sul territorio nazionale, a cui vanno aggiunte le altre 5 filiali tematiche.