A Carpi la prima scuola a idrogeno d’Italia

 “Oro verde” all’esordio nell’edilizia scolastica. Il record dell’impianto di riscaldamento all’istituto “Meucci” nel Modenese.

“Oro verde”: a un’edificio scolastico del Modenese il primato nell’energia green. Sarà realizzato a Carpi, in provincia di Modena, il primo impianto in Italia di riscaldamento a idrogeno di un edificio scolastico: entrerà in funzione nella palestra dell’Istituto di istruzione superiore “Meucci” e sarà autoprodotto grazie alla contestuale realizzazione di un parco fotovoltaico vicino all’istituto. La proposta progettuale è stata presentata al consiglio della provincia di Modena, dove si è parlato del nuovo bando da 25 milioni per i servizi energetici della provincia di Modena, relativo a 88 edifici (tra cui anche le scuole superiori) che sarà gestito per i prossimi sette anni dalla cooperativa di Reggio Emilia Coopservice.

Impianto pilota

L’impianto di riscaldamento a idrogeno prevede la realizzazione di un sistema di generazione del calore costituito da una caldaia alimentata a gas idrogeno prodotto in loco tramite un impianto fotovoltaico che alimenta, tramite l’energia prodotta, un elettrolizzatore a celle elettrolitiche modulari. Per quanto riguarda l’immagazzinamento dell’idrogeno, è previsto un sistema di stoccaggio realizzato attraverso l’utilizzo di bombole standard isolate termicamente che, come sottolineato dai tecnici, «rappresentano una tecnologia addirittura più sicura di quella utilizzata per gli impianti a gas metano, nonché ampiamente sperimentata in altri settori». L’intero impianto sarà mitigato da una struttura in lamiera striata e siepi, così da potersi integrare con l’ambiente circostante. Il progetto, fa sapere la provincia di Modena, è in linea con quanto presentato dalla Commissione Europea nella strategia per l’idrogeno.

Opportunità

Non c’è solo il solare e l’eolico fra le opportunità per il Mediterraneo: un ruolo, pur con i suoi rischi e difficoltà di gestione, può giocarlo anche l’Idrogeno in diversi comparti industriali grazie ai fondi per l’uscita dalla crisi pandemica. Lo segnala un articolo appena pubblicato sul sito Web della Società TEN -Trans Med Engineering Network-, dal titolo “Mediterranean Hydrogen Infrastrctutre “. «L’Idrogeno non è una svolta», premettono i due autori, Michelangelo Celozzi, presidente della Società, e Giuseppe Tomassetti, grande esperto del settore. Ma questa tecnologia offre anche delle “opportunità” per il Paesi del Mediterraneo, si legge nell’articolo. «La produzione di idrogeno verde, per accumulare energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, è una opportunità solo quando non sussistano le condizioni per l’applicazione di tecnologie più efficienti, e quindi meno costose e più sicure ed affidabili», precisa Celozzi ricordando «le difficoltà di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno». Esempi classici delle sua applicazioni «sono la siderurgia e la petrolchimica», in particolare la produzione di ammoniaca o di nuovi combustibili di sintesi a basso tenore di carbonio.

Fonte: La Stampa