Stando alla ricerca internazionale del 2016 del centro di ricerca Rand, la corruzione costa all’economia dei paesi europei oltre 900 miliardi di euro l’anno ed a quella italiana almeno 237 miliardi, pari a circa il 13% del Pil. La corruzione è un fenomeno diffuso e per questo difficile da quantificare in termini di danni in maniera assolutamente precisa, ma anche un calcolo approssimato permette di avere un’idea della sua spaventosa capacità di estensione.
La corruzione rappresenta un notevole rischio per l’impresa e non risparmia praticamente nessun settore, compreso quello del facility management. Le conseguenze negative vanno dalle più “banali” a quelle più profonde, ad esempio, un paese con un alto tasso di corruzione avrà maggiore difficoltà a trovare investitori esteri: il flusso di capitali sarà ridotto e il mercato generale ne risentirà.
Nonostante l’Italia abbia norme anticorruzione e penali piuttosto rigide, il fenomeno non è facilmente arginabile; per di più la complessità burocratica e la lunghezza dei processi concorrono a complicare la gestione delle risorse e degli strumenti anti corruzione.
La necessità di ostacolare l’evento ha dato nel tempo vita ad azioni concrete per prevenirlo e ostacolarlo. Il 20 dicembre del 2016 è entrata in vigore in Italia la norma UNI ISO 37001, prima sui sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione. L’ISO (Organizzazione internazionale per la normazione) ha pubblicato la norma, l’Anti-Bribery Management System (diventata “Sistema di Gestione Anticorruzione” in italiano) che detta specifici standard in materia di prevenzione alla corruzione. L’applicazione corretta e completa della norma fornisce all’azienda una certificazione ad hoc.
La UNI ISO 37001 può ampliare gli sforzi già messi in atto dalle imprese, per aumentare trasparenza e chiarezze nelle misure dei controlli che esse già mettono in atto. La sua applicazione non sostituisce ovviamente gli obblighi e le prescrizioni di legge, ma aiuta a prevenire fenomeni corruttivi.
Anche le tante aziende del settore del facility management possono avviare un percorso che consenta loro di ottenere la Certificazione Anticorruzione prevista dalla norma UNI ISO 37001/16 rilasciata dall’Ente di Certificazione Rina Services. Né è un esempio il gruppo Dussmann Service, che fornisce una vasta gamma di servizi e che ha iniziato il percorso nel 2018, arrivando alla fine a rappresentare un modello positivo, con innovazione e trasparenza, per tutto il comparto del facility.