Ottobre 2020 – Con l’implementazione di sistemi integrati di hardware e software per potenziare i processi di erogazione dei servizi alle imprese clienti, il Gruppo Fervo affronta la crisi post Covid puntando sull’innovazione.
Esiste un’espressione inglese che rende bene l’idea di ciò che le aziende dovrebbero fare in questo momento non facile, per quanto possa sembrare fin troppo sfidante: “never stand still” che si può tradurre come “non fermarsi mai”. Non fermarsi sulla strada della ricerca, dell’ottimizzazione dei processi e, soprattutto, dell’innovazione. Lo ha capito Fervo, il gruppo italiano che aggrega quattro aziende specializzate in ingegneria e implementazione di servizi di facility ed energy management (Eco2Zone, Vme, Reclean, Fsi), che ha deciso di duplicare il proprio investimento in ricerca e sviluppo. Con un fatturato 2019 di oltre 31 milioni di euro e oltre 500 dipendenti, Fervo ha scelto, in controtendenza, di affrontare la crisi post Covid puntando sull’innovazione per sviluppare un Service 4.0, affiancata da Cefriel come partner tecnologico. L’obiettivo è quello di implementare sistemi integrati di hardware e software per potenziare i processi di erogazione dei servizi alle imprese clienti, rendendoli sempre più efficaci ed efficienti. La convinzione è infatti che IoT, Big Data e Data Analytics, Intelligenza Artificiale e Machine Learning contribuiranno a cambiare l’aspetto e le funzioni del facility management, potenziando le modalità di erogazione del servizio, le relative logiche di attuazione e le modalità di delega della filiera. In questo modo, il processo di erogazione del servizio attraverso il supporto di soluzioni innovative digitali viene reso smart e si incrementa il valore aggiunto per il cliente. «Service 4.0 è un progetto che determina anche un cambio organizzativo all’interno del gruppo – spiega Alessandro Belloni, presidente di Fervo -; è un progetto pilota di innovazione digitale che dovrà poi essere industrializzato su tutto il gruppo, ma che oggi si concentra su un particolare servizio e su un asset di un cliente, selezionato tra quelli più proattivi e intenzionati a seguirci su questa strada: il Centro Medico Santagostino, centro di assoluta eccellenza, molto attento al processo di innovazione tecnologica. Service 4.0 si focalizza su uno dei nostri processi, l’erogazione dei servizi di manutenzione impiantistica, di cui all’interno del gruppo si occupa Fsi». Una strada di sviluppo che il Gruppo Fervo ritiene indispensabile anche in un momento complesso come quello attuale: «È fondamentale per noi continuare a investire in innovazione – prosegue Belloni -. La cosiddetta Industria 4.0 è conosciuta e collaudata, meno lo è il Service 4.0, tanto che la stessa Cefriel ha ammesso che il progetto in fase di implementazione con noi è il primo di questo tipo. Forse perché ci sono poche società nel campo del facility ed energy management che ritengono prioritaria l’innovazione. Invece lo è, come ha confermato l’emergenza Covid dando un’ulteriore spinta in questo senso; se un’azienda non ha un processo il più possibile digitalizzato, rischia di non essere attraente né competitiva sul mercato». Per proseguire sulla strada dell’innovazione, la scelta del partner tecnologico è fondamentale. «Cefriel è una realtà dinamica – dice ancora Belloni -, con una formazione che le consente di affrontare i progetti in una logica di processo prima che tecnica, affiancando innovazione tecnologica a innovazione di processo. Con loro stiamo scegliendo le tecnologie da adottare, perché la quarta rivoluzione industriale mette in evidenza la necessità, per l’erogatore dei servizi, di integrare in un ecosistema digitale l’enorme mole di dati in suo possesso relativi agli asset propri e dei clienti, dati che spesso si trovano in sistemi informativi diversi. In questo modo – conclude – noi possiamo analizzare questi dati per migliorare l’erogazione del nostro servizio e aumentare la soddisfazione del cliente».
Fonte: Economy