28/08/2020 – Pochi addetti e risorse nell’appalto per garantire le misure anti-Covid. Non ancora partite le igienizzazioni nelle aule di nidi e asili del Comune. Roma Capitale ha prorogato a Multiservizi il contratto solo fino a settembre. Incertezza sul dopo.
La prima campanella per i nidi comunali a Roma è prevista per il 9 settembre. Per gli asili, sempre per quelli capitolini, si inizia il 14. Già tra lunedì e martedì prossimi le strutture devono riaprire per permettere a insegnanti e personale non docente di entrare per avviare l’organizzazione e la programmazione scolastica. Ma nonostante il tempo a disposizione sia pochissimo, negli istituti non sono ancora iniziate le opere di sanificazione, indispensabili – stando a protocolli antiCovid – per ridurre i rischi di contagio e, soprattutto, per ripartire in sicurezza. La consigliera comunale del Pd, Valeria Baglio, denuncia: «Preoccupano le segnalazioni che arrivano dai Municipi che lamentano ritardi sulle sanificazione degli spazi scolastici e sulla fornitura dei dispositivi di sicurezza da parte delle ditte fornitrici». E accusa il Campidoglio di aver «accumulato un consistente ritardo». Ma dietro a questo “ritardo” c’è il contenzioso, sempre più aspro, tra Roma Capitale e la Roma Multiservizi, che fino a qualche mese fa gestiva in quasi 600 strutture in capo a Palazzo Senatorio le attività di pulizia, di giardinaggio, di trasporto, di sorveglianza e bidelaggio. Negli scorsi mesi la giunta, dopo un bando europeo andata a vuoto, si affidata a una Newco, dove il gruppo Cns ha il 49, per offrire direttamente questi servizi, ma dopo una serie di ricorsi (al riguardo si aspetta che il prossimo 17 settembre il Consiglio di Stato metta la parola fine a questa battaglia) il Comune è stato costretto a prorogare il vecchio appalto alla Multi` servizi prima al 30 agosto, quindi al 30 settembre. Dopo sarà il caos, perché non si sa se entrerà in campo la Newco oppure se ci sarà l’ennesima proroga. Il tutto mentre si chiede ai dipendenti di Multiservizi anche di controllare la temperatura ai bambini, agli insegnanti e al personale non scolastico la mattina, all’ingresso degli istituti. Che non sia ancora chiaro il futuro di questo versante, lo si è capito ieri durante un vertice i Comune tra il direttore generale, Franco Giampaoletti, e i sindacati, proprio per parlare del futuro di Multiservizi, di proprietà per il 51 per cento di Ama, quindi della stessa Roma Capitale, e di Rekeep. E a Palazzo Senatorio hanno confermato di attendere soltanto il responso del Consiglio di Stato e proseguire sulla strada della Newco, che al momento è congelata e che – se la giunta Raggi si vedrà dare ragione dalla magistratura amministrativa – dovrà iniziare d’emblée a garantire nelle scuole le pulizie, l’accompagnamento dei bambini o la sorveglianza. È quindi il caos, e non soltanto per l’incertezza legata ai tribunali. Roma Multiservizi non ha ancora completato di richiamare dalla cassa integrazione Fis i 2mila lavoratori necessari per l’appalto (ne mancano all’appello almeno 200). Il Comune, invece, lesina le risorse. Forte del fatto che a settembre la scuola inizia più tardi e che alcuni plessi ospiteranno i seggi per i referendum vuole limitare al minimo le risorse necessarie. Soprattutto, in media, non saranno più di due gli addetti per ogni nido o asilo, con il risultato che saranno garantiti soprattutto i servizi in ingresso e in uscita. Nota Alessandro Bonfigli, segretario regionale della Uil Trasporti: «In questo modo non si possono garantire servizi importanti come la sanificazione e l’igienizzazione delle classi. Al di là dei numeri, si mortificano soltanto i lavoratori».
Fonte: Il Messaggero