Un’altra giornata da dimenticare per il trasporto pubblico di Napoli. Ieri, per tutta la mattinata, gli autobus dell’Anm sono rimasti fermi allo stazionamento di Cavalleggeri d’Aosta. Motivo? Non era possibile sanificare i mezzi dopo il primo giro della città. I dipendenti della Samir, la ditta che si occupa delle pulizie in Anm per conto del Comune, sono stati costretti ad incrociare le braccia. Mancavano infatti i dispositivi di protezione individuale per ciascuno di loro, i disinfettanti e gli strumenti necessari a sanificare i pullman. Non sono mancati momenti di tensione, è stato necessario l’intervento dei poliziotti del Commissariato San Paolo per mediare e riportare la situazione alla normalità. “Non è stato possibile sanificare i mezzi perché mancavano i dispositivi di protezione per il personale e anche gli attrezzi ed i macchinari impiegati per l’igienizzazione – spiega Marco Sansone , coordinatore regionale Usb lavoro privato – La ditta fornitrice, il cui appalto scade in data 1 maggio 2020, ha ritirato stamattina tutti i materiali rendendo impossibile le operazioni”. La ditta, commissariata, sarà sostituita da una seconda società fornitrice. Sono 20 i mezzi che ieri sono rimasti fermi. Le forze dell’ordine, insieme ai rappresentanti sindacali, hanno ottenuto verso le 13 alcune mascherine, i guanti in lattice per i lavoratori almeno per spostare i pullman all’interno del deposito. In ogni caso l’igienizzazione, prevista dal protocollo anti Covid-19, non è avvenuta. Come è evidente, lo stop forzato dei mezzi ha avuto ripercussioni sul già precario servizio di trasporto. Infatti, i restanti bus in circolazione per Napoli sono risultati affollati. Le criticità maggiori si sono registrate a bordo delle linee 140, 171, 69 e 151. Non sono mancati momenti di tensione tra i passeggeri e il personale a bordo. Sul 151 si è sfiorata la rissa. Tornando al problema della sanificazione, i prossimi giorni potrebbero essere ancora più caotici. La nuova ditta che dovrebbe subentrare alle Samir, la Coopservice, non ha il favore dei sindacati, che non hanno firmato l’accordo durante una riunione dell’altro ieri. “Ha manifestato l’intenzione di non riconoscere ai lavoratori le stesse condizioni normative ed economiche in precedenza acquisite e la volontà di attivare la cassa integrazione – affermano i sindacalisti Usb – riteniamo tali misure inaccettabili e lesive della dignità dei lavoratori, con particolare riguardo alla cassa integrazione che, in questo momento storico in cui si chiede il potenziamento delle attività di pulizia e sanificazione, riteniamo una richiesta assolutamente immotivata “. La questione si fa seria. Se lavoratori e nuova gestione non troveranno un punto d’incontro, si rischia lo sciopero. E senza sanificazione non può essere garantito il trasporto pubblico. Una trattativa in cui dovranno prima o poi entrare anche Comune e Anm. Perché i diritti alla mobilità e alla salute sono a rischio.
Fonte: Cronache di Napoli