Prato, 17/04/2020 – La fase 2 preannunciata dal governo sta per iniziare. Nell’attesa, arriverà in Toscana una nuova modalità di fare spese. Dopo le misure di prevenzione anticontagio per i negozi che hanno riaperto o stanno riaprendo (librerie, cartolerie e abbigliamento per bambini), la Regione estenderà le norme di sicurezza anche a tutti i negozi che sono rimasti aperti per la vendita di beni di prima necessità. Non solo alimentari e supermarket, ma anche profumerie, ferramenta, lavanderie, negozi di telefonia. Diventeranno la norma le misure già introdotte nelle scorse settimane: innanzitutto all’ingresso degli esercizi commerciali dovranno essere a disposizione dei clienti dispenser con gel disinfettante, per detergersi le mani prima di indossare guanti monouso. Confermato l’obbligo di indossare la mascherina, sia all’interno che all’esterno per personale e clienti. Disposizioni sulla sanificazione degli ambienti, che dovrà essere effettuata due volte al giorno: non c’è obbligo di affidarsi a una ditta specializzata, ma è sufficiente che il personale dedito alle pulizie (anche gli stessi proprietari se sono loro abitualmente a occuparsene) esegua un lavoro approfondito con i detergenti adatti. Le novità assolute? Sono due: innanzitutto l’aumento della distanza interpersonale, crescendo dal metro attuale al metro e ottanta. E poi, carrelli e cestini dovranno essere sanificati ad ogni utilizzo (oppure i manici degli stessi dovranno essere protetti da una pellicola «usa e getta»). Ed è proprio quest’ultimo punto, sulla carta, quello più impegnativo, per il quale le direzioni dei vari supermercati cittadini stanno lavorando alla soluzione più attuabile. Coop ad esempio, potrebbe incaricare un dipendente oppure invitare lo stesso cliente a provvedere ad una rapida pulizia del carrello dopo averlo utilizzato. «Sono due opzioni sul tavolo, partendo dalla collaborazione e dalla responsabilità che i nostri clienti hanno dimostrato sin dall’inizio dell’emergenza», hanno fatto sapere dall’azienda. E anche Conad sembrerebbe ad oggi indirizzata verso queste due opzioni: «Le stiamo valutando, decideremo a breve – ha detto Tommaso Signorini, vice-presidente di Conad Centro-Nord – per il resto, ci eravamo in sostanza già attrezzati da tempo, a partire dall’obbligo delle mascherine. Infine, le famiglie che non hanno avuto i buoni spesa ma si trovano in grave difficoltà economica possono provare a chiedere pacchi spesa, tessere alimentari e tessera dell’Emporio della Solidarietà.
Fonte: QN – La Nazione