Milano, 15/01/2019 – A leggere i dati diffusi a un anno dall’inaugurazione dell’hub di via Borsieri, dove vengono raccolte le eccedenze di mense e supermercati in zona Isola per essere donate a chi non può permettersi un pasto, si scoprono le difficoltà di molte famiglie milanesi ad accedere a un bene primario come il cibo. In 12 mesi l’hub ha recuperato 77 tonnellate di alimenti per un valore di circa 308mila euro, equivalenti a 154mila pasti, provenienti da 11 supermercati della grande distribuzione e cinque mense aziendali che avrebbero altrimenti sprecato prodotti ancora buoni, ma in scadenza o in surplus. E le ha fatte avere, tramite 21 onlus, a 3.950 persone di 1.300 famiglie residenti principalmente nel Municipio 9, dove ha sede il centro.
Il progetto dell’hub, dopo un anno, può dire di aver raggiunto buoni risultati. Nato dalla sinergia tra Comune, Assolombarda e Politecnico in collaborazione con Banco Alimentare della Lombardia, sostenuto dal programma QuBì promosso da Fondazione Cariplo, ha convinto tutti gli attori della filiera con un programma win-win: sempre più pasti per gli indigenti, meno sprechi, riduzione Tari e detrazione Iva per chi dona, impatto ambientale positivo, con 240 tonnellate di anidride carbonica evitate e 77mila metri cubi di acqua risparmiata.
Ora, visto il grande successo dell’iniziativa e soprattutto la forte domanda di un servizio di questo tipo, è pronto a partire un nuovo hub, questa volta nel Municipio 3, zona Lambrate, in via Bassini. Stesso modello organizzato su piccola scala, stessi processi, una nuova platea di bisognosi coinvolta. «L’idea è quella di avere tutti i Municipi coperti entro fine mandato» spiega la vicesindaco Anna Scavuzzo. Naturalmente, man mano che ci saranno nuove aperture, si estenderà anche la rete dei punti di raccolta, con nuove imprese e mense coinvolte – attualmente sono Pellegrini, Pirelli, Siemens, Maire Tecnimont e Deutsche Bank – ma anche con nuovi supermercati. Quelli che già vi partecipano – Lidl, Carrefour, Coop Lombardia e Il Gigante – sono disponibili a continuare a collaborare.
La necessità di aiutare chi non è in grado di accedere al cibo si fa sempre più urgente, anche a fronte dei dati diffusi dall’Istat nel 2019, che spiegano come in Lombardia siano oltre 670mila le persone in povertà assoluta, cioè quasi il 7% della popolazione. Uno su tre è assistito da Banco Alimentare, uno su quattro è un minore fino ai 15 anni e uno su due è italiano. La metà vive tra Milano e hinterland. «Lo spreco alimentare si può stimare nell’1% del Pil nazionale, ovvero 15 miliardi di euro – precisa Alessandro Scarabelli, direttore generale di Assolombarda -. Un problema enorme. Il successo dell’hub di via Borsieri e l’apertura del nuovo nel Municipio 3 sono la dimostrazione della forza di fare sistema». «Da azioni isolate, siamo passati a una prospettiva di sistema», conferma Marco Melacini, professore del Politecnico.
Fonte: AVVENIRE