TRIESTE, 20/10/2019 – Massimo Greco Ormai la vera calandraca si mangia solo a scuola. Luogo di formazione, certo, ma anche di assaggi. Nidi, materne, primarie, medie, Sis: il Comune non molla la presa sulle tradizioni gastronomiche patrie e rilancia nella stagione 2019-20 su tre versanti geoculinari. Perché la mensa, a cura di Dussmann e Camst (a seconda dei lotti), propone il regionale “fvg”, il laziale, il pugliese. Niente da fare stavolta per il menù emiliano, poiché i tortellini non sono graditi ai giovani palati. Rispetto allo scorso anno, esce di scena anche la Toscana. Le uscite “etno-nazionali” sono scandite su 18 puntate, 14 friulo-giuliane, 2 laziali, 2 pugliesi: esordio già domani lunedì 21 ottobre, ultima di campionato il 28 maggio. Un po’ più dell’anno precedente. La carta “fvg” si articola su tre offerte. La prima andrà in onda negli istituti di ogni grado, così disposta: calandraca, misticanza, torta Sacher. La seconda riguarderà soprattutto le primarie, perché in questa fascia anagrafica vanno molto i cevapcici, che sostituiscono la calandraca. La terza composizione verterà su gnocchi di zucca con sugo d’arrosto, lonza di maiale arrosto, insalata mista. Il Lazio si farà sentire con pasta cacio&pepe, saltimbocca, spinaci alla romana. La Puglia – cara all’assessore Angela Brandi – incalzerà ammannendo orecchiette con polpette, broccoli al tegame, frutta mista. Si è così acceso il fornello sotto la possente pentola della pappa comunale, per una spesa annua di 8 milioni di euro sulla quale il ritorno ammonta a 3. Camst gestisce il lotto 1 e prepara 3986 pasti al giorno, Dussmann si è aggiudicata il lotto 2 e ne sforna quotidianamente 4876. In totale un vettovagliamento giornaliero che nutre in media 8862 persone, grandi e piccini. Interessate 132 sedi scolastiche. Tariffe invariate, si premura di sottolineare l’assessore. Il cibo, soprattutto quando riguarda le creature, è un tema sensibile e le famiglie sono molto attente. La Brandi inviterà il sindaco Dipiazza a rafforzare questo rapporto fiduciario con un road show di assaggi nelle strutture scolastiche. L’assessore ci tiene a sottolineare l’aspetto educativo dell’alimentazione: per esempio, i bimbi non amano minestre di verdura e verdure cotte, ma non per questo il Municipio desisterà dall’inserire tali piatti nei menù allo scopo di orientare la fresca utenza verso «giuste e corrette abitudini». Con questa premessa, Dussmann proseguirà il progetto nei nidi e nelle materne incentrato sul consumo di verdura e frutta. “Orti in condotta” viene realizzato con la collaborazione di Slow Food in metà degli istituti comunali e punta a far conoscere ai piccoli discenti l’origine, la trasformazione in cucina, i gusti della materia prima. Proseguiti infine gli interventi di “insonorizzazione” delle sale mensa a opera delle aziende appaltatrici: Camst ha provveduto quest’anno ad attenuare la rumorosità della primaria “Gaspardis” (in passato Duca d’Aosta, Visintini, Roli); la scorsa estate la dirimpettaia Dussmann si è concentrata sulla primaria “Don Milani” (in passato Kromo, Delfino Blu, Scuola del sole, Pollitzer, Primi voli, Mille bimbi, Sorelle Agazzi, Pallini, Altura, Suvich, Laghi, Rossetti, Vrabec, Casetta incantata).
Fonte: Il Piccolo di Trieste, Nazionale