VICENZA, 15/10/2019 – Ad un mese dall’inizio della scuola, i conti già non tornano del tutto. L’amministrazione comunale ha riacceso i riflettori sul servizio mensa scolastica, dopo la stretta dello scorso anno. A fronte di una stragrande maggioranza di alunni di materne e primarie iscritta regolarmente al Portale del genitore – necessario per poter richiedere il servizio – ci sono ancora infatti circa duecento famiglie fuori regola. Secondo l’ultimo aggiornamento disponibile, datato 11 ottobre, sono 6.585 gli iscritti al Portale, di questi 1.665 frequentano le scuole materne comunali e statali, 4.920 le scuole primarie. Gli uffici comunali hanno calcolato però che una settantina di bambini sfugge proprio dai radar del portale, nel senso che risultano iscritti in qualche scuola, ma non sono segnati per la mensa (che nel tempo pieno rientra nel tempo didattico e quindi è attività obbligatoria, salvo eccezioni concordate con la dirigenza); altri 137 sono invece iscritti, ma registrati come “sospesi” perché hanno debiti pregressi legati ai pasti consumati durante lo scorso anno scolastico. Finché non verrà sanata la posizione non potranno regolarizzare quella per l’anno scolastico in corso e pertanto accedere alla mensa. Dal momento però che «nessun bambino viene lasciato senza pasto», come assicurato e ribadito dall’assessore all’istruzione Cristina Tolio più di qualcuno sta comunque usufruendo del servizio. «Grazie all’enorme sforzo fatto lo scorso anno, il 99 per cento delle famiglie è ora in regola con i pagamenti – ricorda Tolio – ma c’è ancora l’uno per cento che non paga o tenta di non pagare. Possono dirci che è un dato fisiologico, ma per quanto mi riguarda i controlli procederanno finché non arriviamo al 100 per cento dei paganti. Ci troviamo infatti davanti a quei “furbetti” che le provano tutte per non pagare. Un’abitudine cattivissima, che io ritengo un imbroglio e una scorrettezza che offendono chi fa in modo di rispettare le regole. Ricordo che se qualcuno ha delle reali difficoltà può rivolgersi all’assessorato perché la nostra amministrazione è sempre disponibile a offrire sostegno ai nuclei in effettivo stato di disagio. Ad oggi una sola famiglia si è rivolta ai nostri uffici in questo senso». Al lavoro dietro le quinte degli uffici «che costantemente monitorano i pagamenti e seguono le famiglie, sollecitando i ritardi», precisa Tolio, si aggiungeranno ora i “blitz” dell’assessore. Come già fatto lo scorso anno faremo dei controlli a sorpresa nelle diverse scuole per verificare sia la qualità del cibo, sia la corrispondenza degli iscritti e di chi effettivamente usufruisce del servizio». Le somme effettive saranno tirate nelle prossime settimane «quando le scuole ci comunicheranno il numero effettivo di frequentanti, perché nel frattempo magari qualcuno ha cambiato scuola o si è trasferito. Ma è bene che si sappia che non tollereremo chi fa il furbo». Un pasto a tariffa piena cosa 3,80 euro «ridotto di 70 centesimi rispetto al 207 e ora rimasto invariato. C’è anche chi paga un euro o 80 centesimi», conclude Tolio.
Fonte: Il Giornale di Vicenza