ONERI, 19/09/2019 – Vermi nei fagiolini biologici freschi somministrati lunedì agli alunni della scuola elementare Collodi, di San Massimo? Linea dura contro chi ha sbagliato. E avanti tutta, accelerando, sul piano per internalizzare, dandoli sempre di più all’Agec, i servizi di cucina e scodellamento dei pasti delle mense scolastiche, ora per quasi metà esternalizzati. Ma c’è anche un attacco al Governo Gentiloni, di centrosinistra: «Un decreto legislativo di due anni fa determinò l’aumento delle rette sulle mense e di fatto impedì al Comune di farsi carico di qualsiasi aumento di spesa». È un sindaco Federico Sboarina determinato, ma al tempo stesso intenzionato a non creare allarmismo, quello che interviene per ribadire la linea dell’Amministrazione comunale dopo quanto successo (L’Arena di ieri) in una primaria cittadina.«Io sono molto arrabbiato per quanto accaduto e useremo la linea dura, perché abbiamo dato in appalto questo servizio che va garantito nel miglior modo possibile, senza peraltro creare allarme sociale», commenta Sboarina. «Va anche detto che si è trattato di verdure biologiche e fresche», prosegue Sboarina, «e quindi la presenza di lombrichi probabilmente attesta questa freschezza, ma questo non toglie né sminuisce il problema e casi del genere non devono assolutamente succedere». I NUMERI. A gestire le 140 mense scolastiche è l’Agec, l’Azienda gestione edifici comunali, azienda speciale di proprietà del Comune stesso, che ne ha in carico in 76 sedi, mentre in altre 64 sono date in appalto a Euroristorazione (che opera tra le altre nelle scuole Collodi). «Quanto è successo va a confermare la bontà della linea che abbiamo adottato nei mesi scorsi, quando abbiamo deciso di internalizzare sempre di più con un piano triennale le mense nelle scuole», prosegue il sindaco. Il piano prevede che nell’arco dell’anno scolastico 2019/2020 siano 80 le mense interne e 60 quelle esterne e che nell’anno 2020/2021 quelle interne siano 85 e quelle esterne 55.ONERI. «Ovviamente ciò comporterà oneri economici», spiega Sboarina, «perché abbiamo riassunto o riassorbito all’interno i cuochi e gli scodellatori. Questa è la massima garanzia non tanto e non soltanto del cibo fresco, ma anche dei controlli, perché i pasti vengono preparati la mattina stessa nella cucina all’interno della scuola». L’Amministrazione Sboarina dunque va nelle direzione opposta di quanto determinato dal decreto legislativo approvato due anni fa durante il governo Gentiloni. «Il percorso che abbiamo già attuato va nella direzione della massima garanzia. Nel caso recente infatti i cibi venivano dall’esterno».PUGNO DI FERRO. L’Agec, presieduta da Roberto Niccolai, a cui Euroristorazione lunedì ha segnalato la non-conformità del servizio fornito lunedì alla elementari Collodi, Busti e Giuliari, ha detto di voler applicare «alla ditta le penali previste dal contratto». Il sindaco rincara la dose: «È il minimo ed è questo l’impulso che ho dato immediatamente, perché episodi come questi creano all’interno delle famiglie non dico allarme, però preoccupazione. Le nostre famiglie non devono avere alcun tipo di preoccupazione e invece devono avere la certezza che nelle nostre scuole vengono erogati i servizi e i pasti migliori». POSTI DI LAVORO. Per attuare il piano triennale andranno assunti cuochi e scodellatori. In parte l’Agec ha già stabilizzato personale precario. «Avere chef di qualità e scodellatori ha dei costi che stiamo spalmando nel corso dei prossimi anni». Come conclude il sindaco, alcune scuole non possono avere mense interne, ma in questi casi si utilizzeranno strutture interne ad altre scuole, vicine.
Fonte: L’Arena di Verona