LODI 30/07/2019 – Il tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha accolto il ricorso della Dussmann Service Srl contro la determina dirigenziale del 3 agosto scorso del Comune di Lodi che a seguito di gara aveva aggiudicato alla Serenissima Ristorazione Spa le mense scolastiche e i servici complementari fino all’agosto del 2023. Un appalto da 18 milioni di euro, con un impegno a regime di circa 2mila pasti al giorno. I giudici amministrativi annullano quindi l’aggiudicazione alla società vicentina evidenziando che spetta ora al Comune riattivare il procedimento e aggiudicare il servizio a Dussmann, che era la seconda classificata nella gara, una volta accertato che l’offerta di quest’altra azienda sia conforme. Il Tar di Milano, quarta sezione, ha inoltre deciso che alla Dussmann spetti il risarcimento per equivalente del danno patito durante il periodo di esecuzione dell’appalto da parte di Serenissima: “Entro 30 giorni dalla notificazione della sentenza, Serenissima dovrà proporre a Dussmann il pagamento di una somma”, determinata nel 50 per cento dell’utile dall’1 settembre 2018 all’effettivo subentro di Dussmann e un altro 5 per cento a titolo di danno. Comune di Lodi e Serenissima sono stati anche condannati in solido a pagare a Dussmann 10mila euro (più Iva, cassa e oneri accessori) per i suoi avvocati. Dussmann nel proprio ricorso contestava la legittimità dell’aggiudicazione dell’appalto a Serenissima “per comprovata insostenibilità dell’offerta e manifesta inadeguatezza della verifica di anomalia”. Il Tar di Milano nel novembre scorso aveva sospeso l’aggiudicazione, ma alcuni mesi dopo il Consiglio di Stato non aveva confermato la sospensiva, rinviando alla sentenza di merito per non pregiudicare la continuità del servizio. Sentenza che ora è arrivata. Secondo Dussmann, Serenissima nella propria offerta avrebbe sottostimato i costi del personale, di formazione e sicurezza, indicando un “effettivo impiego” massimo di 27,5 settimane contro le 33 o 36 indicate nel bando. Rilievo da cui Serenissima si è difesa con una relazione giustificativa dei prezzi offerti, in occasione della verifica di anomalia. Ma il Tar resta dell’idea che anche nelle giustificazioni Serenissima abbia “indicato un monte ore inadeguato per alcune figure professionali”. Le tabelle di Serenissima secondo i giudici non chiariscono quali sono le ore effettive e quelle teoriche. Serenissima, che a sua volta aveva mosso censure all’offerta economica di Dussmann, per ora non ha reso noto se appellerà al Consiglio di Stato e chiederà la sospensiva di questo verdetto di primo grado, o se rinuncerà. «Auspichiamo una decisione a breve – spiega l’assessore all’istruzione del Broletto, Giusy Molinari -, al Comune interessa che alla ripresa delle scuole le mense ripartano nel migliore dei modi. Che il Tar contesti i costi del personale non ha relazione con la vicenda dello sciopero delle cuoche, che hanno rivendicato e si sono poi viste riconoscere da Serenissima un diritto acquisito di fatto. Per via dei ricorsi, il contratto di appalto non ha ancora potuto essere siglato, e la firma farebbe scattare i 120 giorni per ripristinare il centro cottura alla Don Milani, di cui c’è bisogno».
Fonte: Il Cittadino di Lodi