SICILIA – «Dopo la battaglia contro il fumo, ora è il momento di combattere il cibo spazzatura», è la dichiarazione di guerra di Giulia Grillo. Il ministro catanese della Salute ha già individuato i principali campi di una lunga serie di battaglie: scuole e ospedali. “Azioni per favorire la sana alimentazione in ambiente scolastico e ospedaliero” è infatti l’oggetto di una nota che ieri mattina il ministro ha inviato a tutti gli assessori regionali alla Sanità, compreso il siciliano Ruggero Razza. Si parte da due premesse che s ‘ incrociano. La prima: «La prevalenza delle malattie croniche non trasmissibili (Mcnt) e il ruolo assunto nel loro determinismo dagli stili di vita, richiede di focalizzare l’interesse sulla promozione della salute, anche al fine di ridurre le disuguaglianze e i costi sanitari e sociali, agendo sui fattori modificabili quali ad esempio la scorretta alimentazione». La seconda premessa: «Una sana e corretta alimentazione rappresenta infatti un valido strumento per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie. Un regime dietetico adeguato ed equilibrato, in particolare in ambito scolastico e ospedaliero, costituisce uno straordinario fattore di salute e la nutrizione va dunque inserita a pieno titolo nella programmazione dei menu elaborati per la ristorazione scolastica e nei percorsi di diagnosi e cura dove una non corretta gestione del degente dal punto di vista nutrizionale, può determinare complicanze e costituire, quindi, una “malattia nella malattia” ». Nella direttiva vengono richiamati tre riferimenti legislativi: le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale” , le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera pediatrica” e le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”, tutte approvate negli anni dalla Conferenza Stato-Regioni. Dalle norme alla buona prassi: «L’aspetto nutrizionale è parte di una visione strategica più ampia del percorso di salute e un corretto regime alimentare deve prevedere il necessario apporto di frutta e verdura», scrive Grillo agli assessori. Ricordando che «una adeguata e globale presa in carico dei pazienti presuppone una attenzione dedicata agli aspetti della corretta alimentazione quale parte degli interventi efficaci di tutela e promozione della salute». E quindi si arriva alla richiesta vera e propria, ovvero «l’esigenza di promuovere ed incentivare, nel contesto delle strutture sanitarie regionali e delle strutture scolastiche, azioni volte a favorire una sana alimentazione nella consapevolezza che queste possono richiedere anche significative modifiche del contesto organizzativo e variare a seconda delle caratteristiche della struttura». Una missione possibile, secondo Grillo, che a La Sicilia consegna il significato della richiesta alle Regioni: «Quindici anni fa abbiamo costretto i fumatori a uscire fuori dagli edifici pubblici, dobbiamo adesso impedire negli edifici pubblici il consumo di alimenti che fanno male. Non solo è possibile, è doveroso, perché i cattivi stili di vita sono un costo che si ripercuote su tutto il Servizio sanitario nazionale in termini di malattie e cure da erogare. Quindi cominciamo dagli ospedali, ma io voglio che tutti gli edifici pubblici bandiscano i cibi dannosi». Nella comunicazione agli assessori, il ministro fa un altro passaggio dal valore non soltanto sanitario. «È opportuno garantire la disponibilità di menù salutari con indicazione delle calorie e della quantità di nutrienti, tenendo conto dei gusti e delle aspettative degli utenti, valorizzando l’offerta di piatti a base di verdura e frutta e aumentando i prodotti della tradizione agricola del territorio, rispettandone la stagionalità e la sostenibilità ambientale. Anche negli esercizi pubblici presenti nelle strutture – scrive ancora il ministro catanese del Movimento 5 Stelle – dovrebbe essere incentivata l’offerta di alimenti preparati seguendo i principi della sana alimentazione, raccomandando preparazioni semplici, facendo attenzione ai contenuti di grassi saturi, zuccheri e sale e offrendo la disponibilità di verdura e frutta di stagione, valorizzando così quanto il territorio offre e prevedendo nella definizione dei bandi, sia per gli esercizi che per i distributori automatici, la garanzia di una sempre più diversificata offerta di prodotti freschi quali ad esempio spremute di agrumi di provenienza locale». E l’atto amministrativo apre il “file” di una riflessione da donna-mamma di governo siciliana. «La regola aurea da applicare è molto semplice. Bisogna consumare nell’arco della giornata cinque porzioni di vegetali, frutta o verdura. E me lo lasci dire, chi c’è di più fortunato di noi siciliani, con gli straordinari prodotti della nostra terra a disposizione. Ne cito uno su tutti, le nostre favolose arance rosse, che piacciono sempre più anche in Cina. Dobbiamo esserne orgogliosi – ci dice ancora il ministro Grillo – e soprattutto dobbiamo essere i primi ad approfittare della disponibilità di questo eccellente prodotto».
Fonte: La Sicilia, Nazionale