La Repubblica, Napoli – Un maxi appalto dell’Asl Napoli 1 da 229 milioni di euro: la pulizia di ospedali e distretti sanitari per sei anni.
Un appalto su due lotti che da mesi fa gola a ben diciassette aziende, grandi e piccole: prima in graduatoria risulta la Romeo Gestioni. La commissione di gara ha concluso la valutazione delle offerte il 4 marzo. Da febbraio è commissario all’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, l’ex direttore generale dell’ospedale Cardarelli che risulta indagato dalla Procura per frode in pubbliche forniture in relazione proprio a un appalto della Romeo: le pulizie del Cardarelli. Si tratta dell’inchiesta sui rapporti tra l’imprenditore Alfredo Romeo e le pubbliche amministrazioni che diede origine all’indagine Consip che coinvolse poi i vertici del Pd renziano. La Romeo ritrova così sulla sua strada Ciro Verdoliva, il manager già accusato dalla Procura della Repubblica di Napoli di non aver vigliato su “disservizi e inadempienze” commessi dall’azienda nell’esecuzione dell’appalto al Cardarelli. C’è da dire che il bando per le pulizie all’Asl è stato pubblicato a luglio, i termini sono scaduti il 2 ottobre e la valutazione delle offerte, a partire dalla parte tecnica, è iniziata il 16 novembre, prima della nomina di Verdoliva all’Asl avvenuta il 6 febbraio. La commissione di gara ha proseguito l’esame delle offerte in più sedute e ha concluso i lavori il 4 marzo. Dalla graduatoria viene fuori che Romeo, su uno dei due lotti, stacca di quasi 14 punti sull’offerta tecnica il secondo in classifica.
Intanto non c’è ancora l’aggiudicazione definitiva perché è in corso da parte degli uffici dell’Asl la verifica sull’anomalia dell’offerta: le prime 4 aziende classificate hanno superato i quattro quinti del punteggio a disposizione sia per l’offerta tecnica che per quella economica. L’Asl ha chiesto spiegazioni, per capire come è possibile da parte della ditta vincitrice applicare un tale ribasso e allo stesso tempo garantire un’alta qualità del servizio. Romeo in questo modo farebbe di fatto fuori la concorrenza di imprese del calibro di Coopservice, Cns, Manital, Dussmann che ora valutano possibili ricorsi.
Dall’Asl trapela che «Ciro Verdoliva non ha ruoli operativi e gestionali come commissario, per cui non avrà niente a che fare con la Romeo che risponderà soltanto a funzionari e dirigenti interni per l’eventuale appalto». Non solo. Si fa notare che il manager, a seguito dell’inchiesta in cui venne coinvolto proprio l’imprenditore Alfredo Romeo, «fu dichiarato incompatibile per il ruolo di provveditore e capo dell’ufficio tecnico ma non per la direzione generale». Tant’è che dopo aver scontato gli arresti domiciliari Verdoliva tornò a fare il direttore generale dell’ospedale Cardarelli con la Romeo che eseguiva ancora le pulizie nel più grande nosocomio del Mezzogiorno. Nel corso di una recente intervista a “Repubblica” l’imprenditore Romeo ha dichiarato, tra l’altro, di «non aver mai avuto rapporti con Verdoliva, neanche un saluto».
Ma soprattutto sia il commissario Ciro Verdoliva che l’imprenditore Alfredo Romeo hanno sempre respinto le accuse e ora cercheranno di far valere le loro ragioni nei successivi passaggi del procedimento giudiziario.
Per alcuni episodi indicati nel filone di indagine che vede coinvolto il commissario dell’Asl 1, Romeo è già a giudizio con rito immediato per frode in pubbliche forniture e sette presunti episodi di corruzione.
FONTE: La Repubblica, Napoli – ALESSIO GEMMA