MILANO – Le cascine del Policlinico di Milano hanno lanciato un anno fa il latte bio, oggi vogliono allargare il ventaglio di prodotti: yogurt, formaggi, riso, frutta, verdura, carne e nocciole.
La Fondazione Sviluppo Ca’ Granda, nata tra il 2014 e il 2015 per valorizzare l’immenso patrimonio rurale dell’ospedale (il più grande d’Italia con 85 milioni di metri quadrati di terreni agricoli sparsi in dieci province e 96 comuni della Lombardia, su cui poggiano quasi cento cascine centenarie, otto oratori, quattro chiese e un’abbazia) disegna i progetti futuri: da un alto c’è l’idea, tramite accordi con la grande distribuzione, di vendere non soltanto il latte ma anche altri prodotti a filiera corta, dall’altro quella di utilizzarli direttamente nei propri reparti o nelle mense scolastiche.
“Dal campo alla corsia” è il nome del progetto e da tre anni gli esperti dell’ospedale e delle università stanno lavorando per chiudere il «circolo virtuoso».
Oggi il latte bio Ca’ Granda, munto a poco meno di 40 chilometri dagli scaffali del supermercato, viene venduto all’Esselunga e proprio qui, presto, potrebbero arrivare anche yogurt, formaggi e riso: «Il latte prodotto nelle nostre cascine – spiega Achille Lanzarini, direttore Generale della Fondazione – è sano perché valutato dai nutrizionisti dell’ospedale e la nostra scommessa, andando avanti su questa linea, è quella di ampliare la gamma dei prodotti».
Per passare invece dai campi direttamente alle mense ospedaliere o scolastiche bisognerà aspettare ancora un po’: la sperimentazione di tre mesi fatta distribuendo il latte in corsia nel 2015 ha avuto, racconta Lanzarini, «una buona risposta, ma le regole della ristorazione collettiva sono molto stringenti e bisogna lavorarci». L’idea dei prodotti poi, spiega Carlo Agostoni, nutrizionista e direttore della Pediatria a media intensità di cura del Policlinico, si inserisce nella cornice più ampia di fare dell’ospedale e delle sue terre una sorta di laboratorio di ricerca «sulla nutrizione legata alla filiera corta e sui comportamenti alimentari positivi». Non solo, all’alimento sano si aggiunge anche l’ambiente sano perché le campagne del Policlinico, dove sono già stati realizzati dieci chilometri di corridoi ecologici abbelliti con cinquemila piante, saranno presto a disposizione di tutti per itinerari ed escursioni e diventeranno, per alcuni tratti, il nuovo habitat per alcune specie di animali.
Quella rurale è una tradizione centenaria su cui il Policlinico nel ‘500 ha costruito parte della propria storia utilizzando i prodotti dei suoi campi per sfamare poveri e ammalati e che oggi si ripete per nutrire la ricerca: in tre anni l’ospedale ha infatti ricevuto dalla Fondazione Sviluppo Ca’ Granda 12 miloni di euro, di cui oltre 2 milioni di fondi per la ricerca e 10 per investimenti e interventi sull’ammodernamento delle strutture.
Fonte: la Repubblica – ed. Milano