Pescara: dopo lo scandalo, le mense passano a Camst

Il Centro, Pescara – «A ottobre riprenderà regolarmente il servizio della refezione nelle scuole». Lo ha assicurato ieri l’assessore all’istruzione Giacomo Cuzzi. E sarà, quasi certamente, l’associazione temporanea d’impresa composta dalla Camst società cooperativa e dalla Csa consorzio servizi abruzzese, ossia la seconda classificata nella gara d’appalto che si è svolta nel 2015, a svolgere in futuro il servizio.
L’attuale gestore, ossia l’associazione temporanea d’impresa Cir food e Bioristoro Italia, sarà liquidato.
Gli uffici dell’ente hanno già predisposto la documentazione necessaria per la risoluzione del contratto. Dall’associazione temporanea d’impresa si attendeva una risposta entro ieri alle osservazioni avanzate dal Comune in merito alla vicenda degli oltre 200 bambini finiti in ospedale agli inizi di giugno con sindromi gastrointestinali dopo aver mangiato nelle mense.
La risposta, come hanno confermato ieri gli uffici, non è arrivata e l’amministrazione si prepara ad avviare la risoluzione per inadempimento. Una strada questa che dà la possibilità al Comune di esperire l’interpello, cioè di valutare se l’impresa classificata al secondo posto nella gara d’appalto possa offrire lo stesso servizio a condizioni e costi analoghi. Secondo indiscrezioni, non confermate ufficialmente, ci sarebbero già stati dei contatti informali tra ente e la seconda in graduatoria con esito favorevole.
Le due aziende, in pratica, sarebbero intenzionate a garantire il servizio con la stessa percentuale di ribasso sugli importi dei pasti, pari al 15,17 per cento, praticata fino ad oggi da Cir food e Bioristoro Italia. Camst e Csa consorzio servizi abruzzese dovrebbero assicurare la refezione scolastica nelle scuole d’infanzia, materne, primarie e secondarie di primo grado statali e comunali, in cambio di un corrispettivo quinquennale di 16.698.352 euro più Iva, di cui 3.802 per oneri della sicurezza. La Csa è un’azienda con sede a Pescara. La Camst, invece, è considerata un gigante nel campo della ristorazione italiana. È presente in tutti i settori della ristorazione del centro e del nord del Paese. Si tratta di una cooperativa, con sede principale a Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna, che opera nelle scuole, nelle aziende, negli ospedali e nelle fiere. La Camst sostiene di essere stata la prima impresa in Italia ad entrare nel mercato delle mense scolastiche e sarebbe la prima anche in termini di fatturato. Del gruppo Camst fanno parte dieci società in Italia, una in Germania, due in Danimarca e una in Spagna. Il suo fatturato tocca i 660 milioni di euro, conta circa 13mila dipendenti e produce 115 milioni di pasti all’anno. Vanta, inoltre, una serie di certificati di qualità, tra cui quelli per la qualità, sicurezza e tracciabilità alimentare, per il sistema di gestione ambientale e per la sicurezza sul lavoro.
L’affidamento del servizio alla seconda classificata, comunque, consentirebbe all’amministrazione comunale di evitare le lungaggini di una nuova gara d’appalto europea, visti i tempi ristretti per far ripartire la refezione scolastica. Intanto, proseguono le indagini sulla vicenda dei malori dei 200 bambini causati dal batterio Campylobacter. Nelle settimane scorse, i Nas hanno sottoposto a sequestro un’azienda casearia a Vicoli che produceva formaggi destinati alle mense scolastiche. Il titolare è stato iscritto nel registro degli indagati. Altri quattro avvisi erano stati notificati in passato ai titolari delle due aziende che hanno gestito finora le mense scolastiche.
Fonte: Il Centro