Alfredo Romeo fuori dalle gare di appalto. Una delle più proficue fonti dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo si chiude, o quasi. Ieri infatti, in attuazione della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2018, il Cda della Centrale acquisti del Tesoro ha escluso la sua società – Romeo Gestioni Spa – da sei gare in corso di aggiudicazione per carenza del requisito di ordine generale (art. 38, comma 1 lett. f, D.Lgs. n. 163/2006).
Si tratta di: Pulizie per gli enti del Servizio sanitario nazionale – lotto 8, Pulizie caserme – lotti 2, 8, 9, 10, 11, 12; Facility Management Musei – lotti 5, 7, 8; Servizio integrato energia ed.4 – lotti 11, 13; Servizio luce ed.4 – lotti 7, 9, 10; Multiservizio tecnologico integrato energia per gli immobili sanitari ed. 2 – lotto 10.
La delibera di esclusione riguarda gare, in relazione alle quali – venuto meno il vincolo fiduciario con la Stazione Appaltante, come nell’iniziativa Facility Management ed. 4 – la Romeo Gestioni Spa ha presentato offerta in data antecedente alle misure di risanamento adottate dall’azienda. Ci si riferisce alle vicende del maxi bando di gara da 2,7 miliardi per il quale Romeo era stato indagato per corruzione. Tali misure – come anche rilevato dal Tar Lazio nella sentenza n. 1092/2018, che ha confermato la piena legittimità dell’operato di Consip – “rispondono alla finalità di mantenere l’operatore economico sul mercato e non già l’esigenza di sanare l’illiceità delle condotte pregresse”.
Concluso, in tal modo, il processo valutativo della Stazione Appaltante, i lavori di aggiudicazione delle procedure interessate procederanno ancora più sollecitamente.